Atleti e guide di montagna

Rebekka Stotz si allena nella squadra nazionale svizzera dal 2008. Nella sua carriera da agonista si è classificata 14 volte nella top 20 della coppa del mondo. Ha celebrato i suoi migliori risultati nel 2014, quando si è classificata 13esima nel campionato del mondo di lead a Gijon in Spagna ed è arrivata in finale alla coppa del mondo di boulder a Grindelwald.

L’atleta di Urdorf, che oltre alla carriera da arrampicatrice lavora come fisioterapista, padroneggia tutte e tre le discipline agonistiche. I suoi punti forti sono però il boulder e il lead.

A marzo 2019 Rebekka Stotz ha annunciato il suo ritiro dalla squadra nazionale. In futuro si dedicherà maggiormente all’arrampicata su roccia. Tuttavia Rebekka continuerà a partecipare occasionalmente alle gare nazionali.

La giurassiana Catherine Choong colleziona successi da molti anni a gare nazionali e internazionali. Nel 2008 ha vinto l’argento, nel 2009 l’oro ai campionati mondiali juniores. Dal 2011 gareggia nella categoria Elite e da allora si classifica regolarmente nella top 10 e top 20.

Catherine, che in parallelo alla sua carriera da arrampicatrice ha conseguito una laurea in giurisprudenza, ha dimostrato di essere forte anche su roccia. Nel 2018 con Cabane au Canada a Rawyl è stata la prima svizzera a scalare una via 9a. «Nell’arrampicata bisogna osare. Persino ciò che all’inizio sembra impossibile diventa fattibile se si è disposti a superare i propri limiti. Questo mi dà una sensazione di libertà che amo.»

Kevin Huser partecipa alle gare internazionali dal 2013. Il suo punto di forza è la disciplina lead, ma dal 2017 gareggia anche nelle coppe del mondo di boulder. Kevin è stato più volte campione svizzero giovani e nel 2016 ha vinto l’argento nella categoria Elite del campionato svizzero. Al campionato mondiale di lead del 2017 a Parigi si è piazzato al 22esimo posto.

Ma i successi dell’argoviese sono ancora più numerosi in un’altra disciplina: Kevin è tre volte campione del mondo U22, nonché campione svizzero di arrampicata sul ghiaccio. Ma se chiedete a lui vi dirà che l’arrampicata sul ghiaccio è solo un rimpiazzo invernale dell’arrampicata sportiva.

«Amo la montagna, che sia per fare escursioni, corsa o un tour in alta montagna ogni tanto. Ma è la corsa che mi fa sentire veramente libero e mi permette di staccare completamente la spina.»

Ramon pratica la corsa in montagna dal 2014. Dal 2015 partecipa alle gare. La sua specialità sono i terreni tecnici in discesa. I migliori risultati finora ottenuti da Ramon sono il terzo posto Overall allo Scenic Trail K27 2019, il quarto posto Overall all’Ultra Tour Monte Rosa 4 Stage 2018 e l’ottavo posto Overall all’Innsbruck Alpine Trailrun Festival K42 del 2018 e 2019.

Timo Villinger ha iniziato la sua carriera di arrampicatore sportivo a 12 anni. Dal 2016 partecipa a gare nazionali e internazionali. Il suo interesse per la forza mentale e la velocità lo hanno portato a specializzarsi nella disciplina SPEED. Si è già aggiudicato tre volte di fila il titolo di campione svizzero. Anche nelle discipline lead e boulder ha già ottenuto successi nazionali. Fuori dalla stagione agonistica lo si può incontrare nei boulder outdoor o sulle vie di arrampicata.

In palestra o sulla roccia poco cambia, arrampicata e boulder sono le grandi passioni di Fabrice. Il turgoviese ha iniziato ad arrampicare all’età di sei anni e dal 2017 fa parte della nazionale giovani. Dal 2012 partecipa alle gare nazionali, mentre dal 2018 anche a quelle internazionali nelle discipline lead, boulder e speed. Nel 2014 e 2017 è diventato campione svizzero prima U12 e poi U14 in tutte le discipline, il 2018 invece è stato l’anno che lo ha visto campione svizzero di boulder U16. Sempre nello stesso anno si è qualificato al quinto posto della classifica generale della coppa Europa giovani.

Cresciuto ad Adelboden nell’Oberland bernese, Chrigel ha fatto la sua prima conoscenza con un parapendio a nove anni. All’epoca gli era concesso fare i primi esercizi di sollevamento e piccoli «take-off» con il mezzo di volo del padre. Una volta compiuti i tanto attesi 16 anni, ha finalmente potuto conseguire il brevetto ufficiale. Nutriva già il desiderio di diventare pilota agonistico, di volare in tutto il mondo e misurarsi con i colleghi.

Oggi è uno dei migliori piloti di parapendio del mondo. Fra i suoi più grandi successi agonistici vi sono sette vittorie del Red Bull X-Alps, tre titoli di campione del mondo, due di campione d’Europa e cinque di campione della Svizzera.

Fin da quando era piccolo ha sempre amato stare all’aria aperta. A 16 anni è stato poi il parapendio a conquistarlo. Oggi lavora come pilota collaudatore e condivide le sue esperienze durante coaching con altri piloti. Oltre a ciò porta avanti anche i suoi progetti nello sport del parapendio, ad esempio nel volo bivacco o nei voli in alta montagna.

La sua seconda passione è l’alpinismo. In questo campo riesce sempre a realizzare combinazioni creative di escursioni di alta montagna e di arrampicata con il suo parapendio-arrampicatore leggero.

È il 2018 quando Serena Ronchi scopre la sua passione per il volo libero. La vaudese che attraversa la Svizzera con il suo parapendio scopre ben presto il mondo dell’agonismo. È particolarmente interessata alle discipline Hike&Fly e al volo di distanza.

Nel 2021 la cacciatrice della termica diventa campionessa mondiale di volo di distanza con soli tre anni di pratica.

Oltre al suo lavoro di insegnante e alle numerose gare, Serena ha l’obiettivo di conseguire l’abilitazione al volo biposto e di poter così condividere la sua passione con altre persone.

Figlio di una guida alpina, Jonas è entrato in contatto con lo sport di montagna già in tenera età. Inizialmente con trekking e falesie, successivamente con escursioni in montagna e vie di arrampicata. Già all’epoca era affascinato dalle pareti delle montagne che scalava seguendo i sentieri classici.

Per Jonas è importante essere un alpinista a tutto tondo. Nell’arrampicata sportiva questo significa praticare in sicurezza sia l’arrampicata mista che quella di alto livello su terreni alpini classici e divertirsi sempre il più possibile.

Da quando ha imparato a camminare sono le montagne a determinare la sua vita. Quello che in giovane età era un hobby è diventato ora il suo lavoro. Roger Schäli è alpinista di professione. Per l’alpinista svizzero a tutto tondo di 37 anni l'arrampicata è molto più di un lavoro. Anche molto più di una semplice sfida sportiva. L’arrampicata è passione, senso della vita, un confronto emotivo con la montagna, la vita e in fondo anche con se stessi.

L’Eiger è la montagna dove Roger si sente a casa. La parete nord è il suo soggiorno. L’ha scalata 55 volte percorrendo le vie più disparate.

Tutto è iniziato con un soggiorno linguistico. Invece di imparare il francese, Nicolas ha conosciuto l’amore per le montagne. All’inizio erano solo escursioni semplici in alta montagna, più tardi si sono aggiunte l’arrampicata sportiva, quella sul ghiaccio e il boulder. A 18 anni Nicolas ha scalato per la prima volta la parete nord dell’Eiger, seguita poi dalla parete nord del Cervino e quella del Grandes Jorasses. Molto presto l’hobby si è trasformato in lavoro.

Nicolas è sempre alla ricerca di nuove sfide. È un alpinista a 360° che ama tutte le discipline dello sport di montagna. In particolare è affascinato dalle zone più remote della terra in cui tenta là dove altri hanno fallito, oppure percorre vie che nessuno aveva ancora pensato di scalare.